martedì 30 settembre 2014

Convivenza tra gatti e bambini - parte 4

Ciao! Siamo Camillo e Pascal, fratelli di latte. Siamo due pesti e tutti ci chiamano "gli sfigatti" perché non riusciamo a trovare adozione. Noi vorremmo tanto una casa calda e ci piacerebbe restare insieme. Siamo solo due tigratini, ma abbiamo tanto amore da dare, e insieme stiamo ancora aspettando di trovare una famiglia.



La nostra guida del capitolo "Convivenza tra gatti e bambini" riprende ancora una volta.
La quarta e ultima parte, ossia cosa fare quando il bimbo è oramai diventato un pò più grande e capisce cos'è che lo circonda.




Quando il piccolo crescerà probabilmente adorerà i suoi amici pelosi e allora toccherà a voi insegnargli che gli animali non sono dei giocattoli. Sono creature con dei loro sentimenti, con delle necessità e con il loro carattere. Giorno dopo giorno cercate di insegnargli cosa voglia dire rispettarli ed amarli, giocando con loro, ma accettando il fatto che non sempre sono disposti a dedicarvi attenzioni.

Ricordategli che non devono essere disturbati mentre mangiano, mentre fanno i loro bisogni e mentre dormono. Fategli fare però le sue esperienze, ma vigilate sempre mentre trascorrono il loro tempo insieme.

Non disperate se ogni tanto ci scappa un graffietto, sappiate che non è aggressività quella dei vostri gatti e capite che è anche attraverso un graffio che il bimbo crescerà attento ai bisogni dei mici e consapevole del fatto che tirare loro la coda non è il modo migliore per consolidare un’amicizia.

Riprendetelo quando sbaglia e mostrategli come avrebbe dovuto invece interagire con il micio, spiegandogli il perché con parole semplici e con esempi che lo riguardano per fargli comprendere meglio il significato di quello che intendete spiegargli.

Fin da piccolo mostrategli come accarezzarli, come trattarli e come loro ricambino il vostro amore.


Bambini ed animali possono convivere tranquillamente, basta avere delle piccole accortezze ed un po’ di buonsenso.
Una dolce mamma afferma: "Perché privare ad un bambino la gioia e l’opportunità di crescere sereno e rispettoso nei confronti degli animali quando basta così poco per farli convivere tranquillamente? Noi ne siamo sempre stati convinti e siamo stati premiati."





La nostra guida "Convivenza tra gatti e bambini" finisce qui. Speriamo vi sia stata utile.
Ricordate sempre di amare qualsiasi tipo di cucciolo, da quello umano a quello felino, perché loro non faranno mai distinzioni con voi.
Siate le loro mamme, per sempre!

Un affettuoso augurio di buona fortuna a tutte le mamme che hanno deciso di vivere la loro vita insieme a degli animali, amando allo stesso modo il loro bimbo e i loro mici, o meglio, portando i mici a far parte della loro famiglia così come hanno fatto con il loro bimbo;

Ciao dagli Aristosfigatti :3

martedì 23 settembre 2014

Convivenza tra gatti e bambini - parte 3

Salve, qui che vi parla è Camilla, una mamma che Le AristoGatte hanno preso sotto la loro protezione insieme a tutti e quattro i miei cuccioletti, di cui purtroppo solo uno è sopravvissuto. Successivamente ho prestato il mio amore di mamma e il mio latte a tante altre cucciolate, di cui alcuni piccoli sono stati adottati, mentre altri ancora no. Insieme stiamo ancora aspettando di trovare una famiglia.


La nostra guida del capitolo "Convivenza tra gatti e bambini" riprende ancora una volta.
La terza e penultima parte, ossia cosa fare dopo che il bimbo inizia a caminare o più che altro a "gattonare".


Via via che vostro figlio cresce ed inizia a camminare a gattoni, lentamente spostate le ciotole di pappa e acqua dei mici in punti inaccessibili al piccolo. Conviene optare per un mobile abbastanza alto da non essere raggiunto dal bambino ed abbastanza basso per non rappresentare un problema per i gatti.

Prendete inoltre delle piccole precauzioni anche per la lettiera decidendo di spostarla all’interno d’ un vecchio mobiletto vuoto ed inutilizzato dalle ante senza maniglie, ma aperto sul retro quel tanto da permette a vostro figlio di non passarci, ma ai mici si. 
Molto lentamente cominciate a spostare la lettiera di una cinquantina di centimetri al giorno dando modo ai gatti di abituarsi alla nuova sistemazione. Dopo circa due settimane i gatti avranno tranquillamente imparato ad andare a fare i bisogni nella cassetta all’interno del mobile.

Siate molto attenti, per così non dover ricorrere ad un comportamentalista. Il mio consiglio è di contattarne uno, magari attraverso il vostro veterinario di fiducia, nel caso doveste avere problemi. E’ sempre meglio non trascurare queste cose e non far covare risentimenti che sono poi molto difficili da far dimenticare. 

Una serena convivenza è importantissima sia per il piccolo che per voi ed i vostri amici gatti!


La nostra terza parte della guida "Convivenza tra gatti e bambini - parte 3" finisce qui, restate sintonizzati sul nostro blog per scoprire cosa fare quando il bimbo sarà diventato più grandicello, con la quarta e ultima parte. 

Un augurio speciale a tutte le  mamme che da oggi in poi avranno a che fare con i gattoni del loro bimbo affiancato dai gattoni del loro amico peloso, dalla vostra mamma gentile e altruista Camilla :3

sabato 20 settembre 2014

Convivenza tra bambini e gatti - parte 2

 Buonasera a tutti! Io sono Clara, una mamma arrivata in casa Le AristoGatte con tutta la mia prole: quattro bellissimi piccoli, due maschietti e due femminucce. Loro hanno trovato tutti casa, mentre io ancora aspetto... 

La nostra guida del capitolo "Convivenza tra gatti e bambini" riprende.
Ecco, la seconda parte, ossia quando finalmente il bambino ha deciso che è giunta l’ora di farsi conoscere da mamma e papà.



Appena potete consegnate a vostro marito una copertina in cui era stato avvolto vostro figlio affinché lui lo porti a casa per abituare i gatti al nuovo odore del piccolo arrivato.
La curiosità sarà molta da parte dei micioni, fino a quando ad un certo punto, decideranno che quel nuovo odore non è poi così male, alle volte potrebbero cominciare anche a dormire vicino alla coperta.
Utilizzate anche un diffusore di feromoni facciali felini, strategicamente sistemato in salotto, ovvero la stanza in cui i gatti di solito trascorrono la maggior parte del loro tempo.
Qualche giorno prima dell’arrivo a casa del bimbo insieme alla mamma, utile usare feromoni come ulteriore precauzione.



Cercando di non escludere dalla vostra nuova vita gli adorati gattoni, cercando di rispettare il più possibile gli orari che avevate prima della nascita di vostro figlio e di ritagliare un po’ di tempo per farli giocare e per coccolarli, esattamente come facevate prima.

Ovviamente con un bebè è tutto un pochino più complicato. 
Capita di essere più stanchi o irritabili di prima, si dorme poco, si ha poco tempo per se stessi, per le amicizie, per prendersi un po’ cura della casa e le occasioni per distrarsi sono ridotte al minimo. 
Non per questo dovete trascurare i vostri gatti e, state tranquilli, verrete immensamente ripagati! 
Importante sarà permettere fin da subito ai mici di partecipare alla vita del piccolo, con l’accortezza di non lasciarlo mai solo in una stanza senza la vostra presenza, ma dando loro la possibilità di avvicinarsi a lui e di annusarlo senza problemi.
Anche durante la pappa è consigliato tenere il bimbo sempre in compagnia dei gatti che rispetteranno sempre i suoi spazi osservandovi con interesse, ma con l’eleganza che li contraddistingue.


Ogni tanto fate avvicinare i mici, parlando loro dolcemente ed accarezzandoli, magari seduti sul divano, e loro dimostreranno così di apprezzare moltissimo questi momenti d’intimità e di serenità. L’unica restrizione che dovete imporre fin da subito sarà l’ora della nanna di vostro figlio, non permettendo ai gatti di entrare nella camera del bambino. Loro sicuramente non avranno difficoltà a accettare questa cosa e, al momento di mettere a nanna il bebè, bisogna prendere l’abitudine di distrarre i mici con dei giochi come i topolini o le loro amate palline.



La nostra guida sul post-parto del capitolo "Convivenza tra gatti e bambini - parte 2" finisce qui, restate sintonizzati sul nostro blog per scoprire cosa fare quando il bimbo comincerà a muovere i primi passi. 



Auguri a tutte le donne che sono appena avuto un bebè e che hanno deciso di affrontare la loro nuova vita da neo mamme con un amico peloso al loro fianco dalla vostra calorosa mamma Clara :3

giovedì 18 settembre 2014

Convivenza tra gatti e bambini - parte 1

Ai giorni nostri si sentono spesso ancora delle chiacchiere legate ai gatti ed i neonati.
E’ incredibile quanta disinformazione vi sia nei confronti dei gatti ed in modo particolare sul loro comportamento con i bambini, le donne incinte e la loro interazione con i neonati.

Molti consigliano alle mamme in attesa di sbarazzarsi di gatti o animali in generale o comunque non prenderne in quel periodo, dicendo che portano malattie e che avrebbero persino potuto ferire o uccidere il bambino.

Ma chi ha sempre amato gli animali in modo smisurato sa che non potrebbe mai dare via i loro animali o anche dar ascolto a delle sciocche credenze popolari.

Quindi cosa bisogna fare per essere al sicuro da qualsiasi problema potrebbe presentarsi (non che ce ne siano .-.) o comunque prepararsi ad affrontare una gravidanza con l'ausilio e la compagnia del proprio gatto/amichetto peloso?

Si potrebbe naturalmente osservare delle piccole precauzioni durante la gravidanza. 
Per esempio affidare la cura e la pulizia delle lettiere al marito.
Abituare i mici ad una maggiore e più regolare spuntata delle unghie per evitare al minimo il pericolo di graffi accidentali.
Uno dei consigli più gettonati di chi ha già affrontato questa meravigliosa esperienza con dei gatti come membri effettivi della famiglia? Abituare fin dall’inizio i gatti al suono del pianto di un bambino. 
Come? E’ in realtà molto semplice! Bisognerebbe far registrare un cd da amici o conoscenti (o anche su YouTube è facile trovarne molti) con il pianto dei loro neonati. Durante il corso della giornata bisogna quindi ascoltare il nastro e, con voi, farlo ascoltare anche ai vostri gatti.

Altro accorgimento importante è assicurarsi che i vostri mici siano tutti vaccinati e vengono tutti portati regolarmente dal veterinario per dei controlli periodici sul loro stato di salute, in quanto vivono in casa a stretto contatto con noi tutti i giorni e bisogna sempre tenerli ben puliti ed in salute, sereni e con il minimo stress possibile, anche a favore della loro salute, sia fisica che mentale :D


Fin da subito potete dare ai gatti libero accesso alla cameretta del bimbo, evitando unicamente la culla su cui è consigliato tenere una zanzariera. 
I mici così saranno sempre liberi di esplorare la stanza e la sua nuova sistemazione, abituandosi gradatamente ai cambiamenti che via via vi apporterete.
Non allontanate i gatti dal pancione ed anzi, saranno loro a cercare maggiormente la vostra compagnia, adesso. 
Una mamma ha dichiarato "Con una dolcezza infinita hanno passato moltissime ore accanto a me quando sono stata costretta per un periodo a letto. Partecipavano alla mia gioia dormendo spesso con il musino appoggiato alla pancia per poi protendersi per ricevere le mie carezze facendo le fusa come dei piccoli trattori. Non posso dire con sicurezza che capissero, ma credo ugualmente che fosse così.
Erano diventati la mia ombra quando andavo in bagno o in cucina, mi seguivano ad ogni passo e non mi perdevano mai d’occhio. Sono stati una grande consolazione nelle mie ore confinata a letto ed hanno portato gioia e sollievo distraendomi dalle mille ansie e preoccupazioni
." 





La nostra guida sul pre-parto del capitolo "Convivenza tra gatti e bambini - parte 1" finisce qui, restate sintonizzati sul nostro blog per scoprire cosa fare quando il bimbo verrà alla luce. 

Auguri a tutte le donne che presto diventeranno mamme e che hanno deciso di affrontare la loro gravidanza con un amico peloso al loro fianco dalla vostra giovane mamma Adriana :3


lunedì 15 settembre 2014

Dissuasori stradali a tutela delle colonie feline.

Buonpomeriggio a tutti!
Io sono Cettina, una signorina salvata tre anni fa da una brutta situazione...abitavo con dei cani e degli uccellini, ero molto malata e deperita, piena di parassiti e decisamente poco socievole. Le Zie Aristogatte mi hanno presa tra le loro braccia e portata al rifugio. Ora sono sanissima, amo le coccole e da allora aspetto la mia nuova famiglia!
Poco fa, navigando, ho letto questo articolo di Franco Vanni, Repubblica.it.
Buona lettura a voi, AristoAmici!


Milano, arrivano i dissuasori stradali salva-gatti nelle vie vicino alle 800 colonie feline

Il progetto è previsto nella bozza del nuovo regolamento di Palazzo Marino per la tutela degli animali. L'assessore Bisconti: "Li installeremo gradualmente". Le tutor indicheranno le aree a rischio.

Sono 800 le colonie feline censite dalla Asl a Milano composte da almeno 18mila gatti liberi, regolarmente accuditi e nutriti da cittadine volontarie. Nel 90 per cento dei casi sono donne a occuparsi dei felini selvatici, spendendo di tasca propria anche più di 100 euro al mese. È a loro che si rivolge la bozza di regolamento per la tutela per gli animali, che al punto 11 prescrive come «in zone attraversate da strade particolarmente a rischio, dove viene segnalato un frequente attraversamento di gatti, devono essere installati sistemi di riduzione della velocità». Saranno le “gattare”, o “tutor di comunità felina” come le definisce il Comune, a dovere aiutare l’amministrazione nell’individuazione delle zone di rischio.

Chiara Bisconti, assessore comunale al Benessere, spiega: «Ogni volta che si dovranno fare lavori stradali, si valuterà la presenza di colonie feline nell’area e nel caso questa sia consistente, si provvederà a installare dossi rallentatori. Così ridurremo i rischi per gli animali e per i conducenti di biciclette e mezzi a motore, che potrebbero essere sorpresi dall’attraversamento di gatti liberi». Giacomo Ferrara, operatore dell’associazione Tutor animali che collabora con il Comune per la sterilizzazione dei gatti selvatici, ha abbozzato una mappa delle zone della città dove il rischio di attraversamento è massimo. Al Corvetto i gatti liberi sono almeno 400, altrettanti ne vivono alla Barona vicino dell’ospedale San Paolo, e pochi meno sono quelli che si sono stabiliti fra via Lorenteggio e via Tolstoj. «Purtroppo lì, negli ultimi mesi, almeno cinque gatti sono stati investiti dalle auto», dice Ferrara, che dal 2011 a oggi ha contribuito a contrassegnare con microchip almeno 3mila felini.

In centro le aree con colonie feline consistenti sono i fossati del Castello Sforzesco, i giardinetti di via Brisa in zona Magenta, le vicinanze dell’ospedale Fatebenefratelli e la sede dei binari della stazione Cadorna. Qui a prendersi cura dei gatti è Fiorenza Zanchin, 48 anni, dipendente delle ferrovie Nord. «Vivo a Buccinasco, ma sfamo i gatti tutti i giorni. Anche in vacanza porto con me alcune scatolette di cibo. In Sicilia ho salvato un gattino che presto verrà a casa con me». La colonia di Cadorna non è del tutto stanziale. Per un periodo, grazie alle cure della custode Cesarina, 25 gatti hanno trovato sostentamento nel giardino della casa di Silvio Berlusconi in via Rovani. Poi, cinque anni fa, Cesarina è mancata e i gatti sono tornati a frequentare i binari.

«Anche da noi ci sono felini che vanno e vengono, pur non abbandonando mai la zona — dice Stefania Tonini, 47 anni, che gestisce una colonia in via Ripamonti e altre due in via Marco d’Agrate — un numero sempre crescente di volontarie, di ogni età, ci aiuta ad accudirli». 
Rosaria Iardino, consigliere comunale del Pd, rilancia l’idea di «premiare con l’Ambrogino d’Oro le gattare milansi, che fanno risparmiare soldi all’amministrazione e dimostrano grande umanità nell’accudire gli animali».

Per aiutare le “tutor di colonia” a sfamare i gatti, il Comune nel 2013 ha speso 25mila euro. Per promuovere la cura dei gatti liberi, Palazzo Marino ha fatto stampare in 1.500 copie un calendario che è stato poi distribuito in scuole comunali, biblioteche, consigli di Zona, e condomini. Infine, anche i gatti liberi accompagnati dalle gattare potranno essere curati nella clinica veterinaria gratuita di 200 metri quadrati che il Comune aprirà in via Senigallia 60.


Fonte: milano.repubblica.it / Franco Vanni

venerdì 12 settembre 2014

Una ricerca curiosa: Come capire meglio noi gatti

Il Washington Post ha pubblicato un interessante articolo, a firma John Bradshaw, sulla comprensione dei segnali del felino più amato, il gatto. L’articolo è stato pubblicato orginariamente sulla rivista NewScientist ed è basato sul nuovo libro di Bradshaw “Cat Sense: How the New Feline Science Can Make You a Better Friend to Your Pet” (Allen Lane/Basic Books). L’autore è il direttore dell’Istituto di Antrozoologia della Scuola di Scienza Clinica Veterinaria dell’Università di Bristol, e ha studiato il comportamento del gatto per più di 30 anni.

Qui l’articolo originale.
I agree to indemnify RBI and New Scientist against any claim arising from incorrect or misleading translation.

Qui di seguito la traduzione di alcuni punti molto interessanti e curiosi. Miao!


"I gatti sono gli animali domestici più popolari al mondo, poiché sono più numerosi dei cani in rapporto tre a uno. Il fatto che i gatti siano allo stesso tempo affettuosi e autosufficienti è senza dubbio un fattore che mantiene alta la loro popolarità. Non hanno praticamente bisogno di essere addestrati, si fanno la toeletta da soli, possono essere lasciati da soli senza che si struggano per i loro proprietari, ma nondimeno li salutano affettuosamente quando arrivano a casa.
In una parola, sono pratici.
Anche così, i gatti rimangono riservati e imperscrutabili. I cani tendono ad essere aperti, onesti e docili. I gatti, d’altra parte, pretendono di essere accettati alle loro condizioni, ma non rivelano mai abbastanza quali siano queste condizioni.
Ho studiato i gatti per anni e ho condiviso la mia casa con parecchi di loro, ma non ho la sensazione che questo mi abbia insegnato molto su come sono realmente. Eppure la scienza ha cominciato a fornire alcune risposte, in particolare sulla loro relazione con gli esseri umani. Perché i gatti sono così esigenti verso gli oggetti del loro affetto? E cosa significa quando tengono la coda verso l’alto?

La connessione gatto-uomo

La connessione tra i gatti e gli esseri umani risale a molto tempo fa. L’analisi del DNA identifica l’antenato del gatto domestico nel gatto selvatico Arabo Felis silvestris lybica, e colloca le sue origini tra 10.000 e 15.000 anni fa in Medio Oriente.


E’ probabile che i primi ad addomesticare i gatti selvatici siano stati i Natufiani, abitanti del Levante fra 13.000 e 10.000 anni fa ampiamente riconosciuti come gli inventori dell’agricoltura. Come tali, essi sono stati anche i primi ad essere tormentati da un nuovo parassita: il topo domestico amante del grano. I gatti selvatici si sono probabilmente avvicinati all’uomo per sfruttare questa nuova risorsa alimentare.Rendendosi conto di quanto utile fosse la loro presenza – e dopo tutto i gatti non avevano alcun interesse a mangiare il grano – la gente probabilmente li ha incoraggiati a restarsene in giro.
Quelli non erano i gatti domestici che conosciamo. Assomigliavano di più alle volpi urbane contemporanee: capaci di adattarsi all’ambiente umano, pur mantenendo la loro selvatichezza essenziale.
Va da sè che le altre qualità del gatto probabilmente non sono passate inosservate. Le loro caratteristiche attraenti, la pelliccia morbida e la capacità di imparare ad essere affettuosi verso gli umani hanno portato alla loro adozione come animali domestici. Ma i gatti hanno ancora oggi tre zampe ben piantate nella vita selvatica
A differenza di quasi tutti gli altri animali domestici, i gatti mantengono un notevole controllo sulla propria vita. La maggior parte di loro va dove gli pare e quando gli pare [...].
I gatti possono essere molto affettuosi, ma sono esigenti. Ciò deriva dal loro passato evolutivo: i gatti selvatici sono in gran parte solitari e considerano gli altri gatti come rivali. L’atteggiamento di base dei gatti domestici verso gli altri gatti rimane quella del sospetto, e anche la paura.
Ad ogni modo, le esigenze dell’addomesticamento – la necessità di vivere con altri gatti, e successivamente la formazione di legami con le persone – hanno esteso il repertorio sociale dei gatti.
[...] Con il passaggio alla vita sociale, man mano che i gatti venivano addomesticati, si è reso necessario compiere un salto di qualità nella comunicazione. Per un animale come un gatto, ben dotato di armi, una scaramuccia avrebbe potuto facilmente degenerare in una lotta pericolosa a meno di avere a disposizione un sistema di segnalazione evoluto che permettesse di valutare gli stati d’animo e le intenzioni degli altri gatti. E questo è esattamente quello che è successo.

La coda dritta-in-su

La mia ricerca ha dimostrato che il segnale chiave per i gatti domestici è la coda dritta-in-su. Nelle colonie, quando due gatti stanno decidendo se avvicinarsi l’uno all’altro uno dei due di solito alza la coda, se l’altro è felice per l’approccio solleva la coda a sua volta. Il segnale di coda in su quasi certamente si è evoluto nel corso della domesticazione, e deriva da una postura che i cuccioli di gatto selvatico utilizzano quando salutano le loro madri. I gatti selvatici adulti invece non alzano la coda a vicenda.


Una volta che lo scambio di code in su è stato stabilito, si verifica una di queste due cose: o i gatti strofinano teste, fianchi e talvolta anche le code sollevate prima di separarsi, o si impegnano in una toeletta reciproca, comportamento che ha un profondo significato sociale in molti animali. Sia gli sfregamenti che il farsi vicendevolmente la toeletta sono probabilmente un modo di cementare una relazione amichevole.


Ma l’abilità sociale più importante che un gatto deve imparare per diventare un animale domestico è, ovviamente, interagire con le persone. Anche nelle primissime fasi di domesticazione, i gatti avevano bisogno degli esseri umani perchè li proteggessero e nutrissero quando i topi scarseggiavano. I gatti che hanno prosperato sono stati quelli in grado di ricompensare le persone con la loro compagnia. Ma i gatti non sono nati attaccati gente. Sono nati con un’inclinazione a fidarsi della gente soltanto per un breve periodo, quando sono molto piccoli.


Studi svolti sui cani negli anni 50 hanno elaborato il concetto di “periodo di socializzazione primaria“, che si verifica quando i cuccioli sono particolarmente sensibili ad imparare come interagire con le persone. Per i cani questo periodo sensibile è tra le 7 e le 14 settimane di vita. Lo stesso concetto vale anche per i gatti, ma il periodo inizia prima. Un gattino che viene manipolato regolarmente tra le 4 e le 8 settimane sviluppa in genere una forte attrazione per gli umani. Un gattino che non incontra un essere umano fino alle 10 settimane o più tardi probabilmente avrà paura delle persone per il resto della sua vita. (Cosa che molto spesso può essere facilmente smentita)

I gatti esposti abbastanza presto agli esseri umani sviluppano un attaccamento emotivo ai proprietari simile a quello dei cani? Sappiamo che essi hanno la capacità di provare affetto per gli altri gatti, e quindi è probabile che il loro attaccamento ai proprietari sia di natura emotiva.


La maggior parte dei proprietari è convinta che il loro gatto dimostri soddisfazione facendo le fusa. Le fusa chiaramente si verificano quando un gatto è contento, ma il gatto fa le fusa anche quando è affamato o lievemente ansioso. Alcuni continuano a fare le fusa anche quando il loro linguaggio del corpo indica che sono arrabbiati. Di tanto in tanto, i gatti sono stati sentiti fare le fusa anche quando erano in difficoltà e persino nei momenti prima della morte.
Le fusa, quindi, non necessariamente rivelano lo stato emotivo di un gatto. Invece, sembrano essere quello che gli ecologisti comportamentali definiscono un segnale manipolativo che trasmette una richiesta generale: “Per favore, sistemati accanto a me.”
Tuttavia, altri segnali possono essere dimostrazioni più genuine di affetto. I rapporti tra i gatti adulti sembrano essere sostenuti principalmente attraverso il leccarsi reciproco e lo sfregamento. Molti gatti leccano i loro proprietari regolarmente, ma gli scienziati non hanno ancora stabilito se questo rappresenti affetto. Si sa che i gatti che non si piacciono non si fanno mai la toeletta a vicenda.
I proprietari di gatti intraprendono anche un rituale tattile con i loro animali quando li accarezzano. La maggior parte dei proprietari accarezza il gatto semplicemente perché questo dà loro piacere e perché sembra che anche il gatto se la goda. Ma le carezze possono avere anche un significato simbolico per il gatto. La maggior parte di loro preferisce essere accarezzata sulla testa, zona verso la quale i gatti dirigono la loro cura di sè.


Molti gatti non accettano le carezze in modo meramente passivo, invitano le persone ad accarezzarli saltando sulle ginocchia o rotolandosi. Essi indicano anche dove desiderano essere accarezzati, offrendo certe parti del corpo o cambiando posizione. Accettando le carezze, i gatti si impegnano in un rituale sociale che rafforza il legame con il loro proprietario.

Se toccare è molto importante, la coda in verticale è probabilmente il segnale più chiaro con cui i gatti dimostrano il loro affetto per noi. Un gatto che si avvicina al suo proprietario con la coda rialzata spesso si strofinerà contro le sue gambe. La modalità dello strofinamento sembra variare da gatto a gatto: alcuni si sfregano solo con il lato della testa, altri strofinano il fianco, altri ancora entrano in contatto con la coda. Molti passano oltre senza creare alcun contatto e si strofinano su un oggetto vicino.

Poiché molti gatti si strofinano più intensamente quando stanno per essere nutriti, sono stati accusati di mostrare niente di più che l’amore per la dispensa. Tuttavia pochi gatti limitano il loro sfregamento ai pasti, e quando due gatti si strofinano tra loro non si scambiano alcun premio aggiuntivo. Quindi, uno scambio di sfregamenti è una dichiarazione di affetto.


Il miagolio

Un altro modo con cui i gatti attirano la nostra attenzione, naturalmente, è miagolando. Il miagolio fa parte del repertorio naturale del gatto, ma raramente essi lo usano per comunicare tra loro. I gatti selvatici sono in genere piuttosto silenziosi. Così, mentre apparentemente tutti i gatti nascono sapendo miagolare, ognuno deve imparare a utilizzarlo nel modo più efficace.

Una volta che i gatti hanno imparato che i loro proprietari rispondono ai miagolii, molti sviluppano una gamma di suoni che, per prove ed errori, risultano efficaci in circostanze specifiche. In questo modo, molti gatti e proprietari gradualmente sviluppano un “linguaggio” individuale che entrambi capiscono ma che non è condiviso da altri gatti o proprietari.

Quindi i gatti dimostrano una grande flessibilità nel modo di comunicare con noi, il che contraddice notevolmente la loro reputazione di essere distaccati. Potremmo considerare alcuni di questi comportamenti manipolativi, ma solo nella misura in cui due amici negoziano i dettagli della loro relazione. L’emozione di fondo da entrambe le parti è senza dubbio l’affetto."




Articolo ovviamente molto interessante e veritiero, ma bisogna anche dire che noi gatti amiamo chi ci dà amore e, come tutti nel mondo, siamo capaci di creare rapporti basati su fiducia e rispetto, nonostante il tempo, nonostante i fatti, nonostante tutto.





Con affetto e amore, un miagolante saluto da noi, Aristogatti!

giovedì 4 settembre 2014

Perchè sono tutti sorpresi che ho salvato i miei cinque pelosi?

Ciao AristoAmici,
sono Chiara, una topina abbandonata nella spazzatura con i miei fratellini quando ancora necessitavo il latte della mia mamma :(. Sono qui per raccontarvi la storia di una mamma gatta! Buona lettura!


''Why is everyone so surprised that I saved my furry five?''
E' questo il titolo della poesia scritta da Rosemary Asmussen dedicata a Scarlett, la gatta che viveva con la sua prole in un magazzino abbandonato dell'East Side newyorkese. 
Un giorno il pompiere David Giannelli si trovò a spegnere un incendio scoppiato proprio in quel magazzino e fu così che vide esprimersi il coraggio, la passione e l'amore della gatta: vide due cuccioli allineati, e poi la madre che entrava e poi usciva dalle fiamme con un cucciolo, poi un altro e poi un altro ancora riportando sempre più ferite ed ustioni su se stessa.
Giannetti raccontò: “Aveva gli occhi chiusi per le vesciche, la bocca, le orecchie e il muso ustionati, la pelliccia molto malridotta. Le zampe erano ricoperte di spesse croste che parevano fuliggine. Ma era viva.”

Ed è così che Scarlett salvò la sua cucciolata di cinque splendidi piccoli e anche se stessa dall'orribile incendio.
Il pompiere racconta che, dopo averli sistemati in una scatola, nonostante fosse stata resa cieca dalle vesciche create dall'ustione, la nostra eroina contò i piccoli toccandoli con il muso e solo dopo si rilassò e fece le fusa.
Scarlett e i piccoli furono subito ricoverati in clinica a Long Island: Scarlett riportò ustioni gravi su tutto il corpo, compresi occhi e mammelle ma ciò non le impedì di allattare i suoi piccoli.
Scarlett venne rimessa in sesto e fu subito adottata, così come i suoi cuccioli, che vennero adottati in coppie (uno purtroppo non ce la fece).

Sebbene questa storia risalga al 1996, tutt'oggi ricordiamo Scarlett come una eroina, come una madre che ha lottato per i suoi cuccioli.


Miao Miao

Chiara.


Vogliamo renderle onore riconoscendo ad ogni cucciolo del mondo il suo diritto alla vita e alla felicità, ed è così che noi, come Scarlett, lottiamo ogni giorno per loro.
              -Le AristoGatte. 

lunedì 1 settembre 2014

Perchè adottare?

Per natura il gatto è una creatura poco esigente e per questo motivo spesso si pensa che non abbia bisogno di una casa, di qualcuno che lo ami, ma che sappia cavarsela benissimo da solo.
Questo è solo uno dei tanti motivi dell'abbandono dei gatti adulti.
In realtà il gatto prende da un rapporto solo quello che siete disposti a dargli, vi dimostra il suo affetto quando lo desidera, cerca il calore - il vostro calore - ma sà che dormire sul letto non è un suo diritto esclusivo, vi rincuora quando siete tristi e vi fà ridere con la sua comicità innata, spesso piange durante i viaggi in macchina, rendendoli difficili, e probabilmente ogni sedia comoda della vostra casa diventerà di sua proprietà, ma ,se sarete fortunati, condividerete con lui 20 anni di felicità!
Imparerete a capire le sue esigenze, gli parlerete facendovi scambiare per pazzi da chi non vi capisce, riempirete il vostro cellulare con foto buffe che vi faranno sorridere nei momenti più bui, soffrirete quando non ci sarà più e resterete sbalorditi da quanto una creatura così piccola e pelosa possa mancarvi.
Prendere un gatto vi riempirà la vita e sarà una decisione che non rimpiangerete; il modo migliore per scoprirlo è adottarne uno.
Ogni giorno gatti di ogni età e provenienza vengono abbandonati a loro stessi - sempre per la stupida convinzione che siano creature "indipendenti" - lasciati in un vicolo o, peggio, strappati alla madre quando hanno ancora bisogno di lei per sopravvivere, rinchiusi in un sacchetto e gettati in un cassonetto, senza un briciolo di pietà. 
Adottare un gatto è il modo migliore per dargli una vita vera, la vita comoda che loro desiderano e per strapparli al loro destino in strada, che prevede solo malattia e morte.
Perciò quando deciderete di riempire la vostra vita con un piccolo amico peloso, non compratelo in un "negozio di animali", piuttosto guardatevi intorno, non ci avrete mai fatto caso - i gatti sono esseri silenziosi - ma probabilmente vicino casa vostra ci saranno delle colonie e dei volontari in cerca di una famiglia per i loro piccoli.
Allora potrete incontrarli, conoscerli e scegliere così il gatto che toccherà la vostra anima e che condividerà con voi i momenti più felici della vostra vita.
Miao! 

I gatti di strada >^.^<

Benvenuti!

Siamo un associazione di volontariato Catanese nata con l'intento di aiutare i gatti di strada. 
Nonostante siamo già nel 2014, i gatti sono ancora una realtà nascosta e, nella grande città di Catania, non esiste ancora un gattile in confronto ai 5 canili esistenti.
Gli aiuti sono davvero pochi e cerchiamo di farcela con le nostre forze.
Abbiamo creato questo blog con l'intento di aiutare gli amanti dei gatti ad allevare, curare e amare il loro amico peloso. 
Che voi abbiate già un micio o siate degli aspiranti "gattari" noi vi aiuteremo con consigli e suggerimenti e saremo a vostra disposizione se avrete domande e curiosità riguardo ogni momento della vita del vostro gatto. 
Inoltre qui troverete anche tutti i nostri mici in cerca adozione, i nostri successi e le nostre attività.
E allora..che l'avventura abbia inizio. 
Miao!