mercoledì 25 luglio 2018

Accumulatori di animali, allarme di ZooCrime: “Serve una legge”




Gli accumulatori seriali di animali riempiono la casa di gatti o cani fino a rendere l’appartamento invivibile e la vita impossibile anche a quegli animali che vorrebbero aiutare. Si chiama “animal hoarding” ed è l’ossessione di accumulare animali fino a non riuscire più a mantenerli. Spia di un disordine mentale, a Roma se ne contano già alcuni casi. Una patologia nuova ma anche pericolosa che finisce per gettare nel degrado la persona che crede così di aiutare i randagi e invece mette in pericolo decine e decine di cani e gatti, rasentando spesso il limite del reato di maltrattamento. Per l’associazione Zoo Crime servirebbe un coinvolgimento delle istituzioni e una legge che aiuti animali ma anche persone evidentemente malate.
L’INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI
Negli appartamenti delle persone coinvolte a Roma sono stati trovati animali morti di fame, spesso gatti ma anche cani, carcasse, escrementi. “Persone che dicono di amare gli animali ma sono in realtà deluse dalla vita e sfogano il loro amore ossessivo e malato verso cani e gatti”, spiega Antonio Colonna di Zoo Crime, che denuncia: “Assistiamo all’indifferenza delle Istituzioni, delle Asl che si dovrebbero anche occupare di persone in difficoltà, dei Dsm, di noti enti animalisti. Ci sono pochi gattili e stracolmi, volontari in costante emergenza pieni di animali abbandonati in casa. Tutto questo si traduce in sofferenza per migliaia di animali”.
I TRE CASI ROMANI
Nell’aprile 2017 durante una perquisizione disposta dalla Procura di Roma al Lavinio sono stati trovati gatti morti e mummificati e 16 tonnellate di rifiuti. Quest’anno a Tivoli la quarantina di gatti stipati in una soffitta e gli altri tenuti in una cantina buia dove partorivano di continuo hanno fatto una brutta fine: il padrone di casa è stato ricoverato per un Tso e nessuno si è occupato degli animali, provocando la morte di tanti felini, rinvenuti cadaveri sulla strada e nei prati circostanti. Infine a giugno il sequestro di 50 gatti detenuti in città in condizioni drammatiche da una donna: gli animali erano privi di adeguato cibo e chiusi in sole due stanze da almeno tre anni.

martedì 24 luglio 2018

Un governo che pensa agli animali.



«Uccidere un lupo è come uccidere un uomo». Lo ha detto il generale Ricciardi del Cufa, Comando delle Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dei carabinieri, al termine del convegno di presentazione del Rapporto Zoomafia Lav 2018 “Crimini e animali”. Lo scioglimento del Corpo forestale dello Stato, avvenuto nel 2016, e il suo assorbimento nell’Arma dei Carabinieri era stato visto con molta preoccupazione dagli animalisti e dagli ambientalisti, che temevano la dispersione di un più che secolare patrimonio di conoscenze e di capacità. Molti pensavano che il più piccolo dei Corpi di polizia, poco meno di 8.000 persone, finisse quasi dissolto in quello grande dei carabinieri, più di 100.000 persone. E invece così non è stato: «Con la trasformazione dei Forestali in Carabinieri abbiamo un vantaggio: non siamo più in 7-8.000 a occuparci di reati sugli animali e sull’ambiente, ma 110mila», ha dichiarato Antonio Ricciardi al convegno citato. Che infatti aveva il patrocinio del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con cui la Lav ha siglato un protocollo d’intesa per rafforzare la prevenzione e il contrasto dei reati contro gli animali, e della fondazione Antonino Caponnetto.
Questo governo, forse inaspettatamente, sembra prendere sul serio la protezione della fauna selvatica e in particolare dei lupi e degli orsi, diffamati ovunque e minacciati soprattutto in Trentino. Già il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, aveva fatto dichiarazioni a favore di queste specie e persino il ministro leghista delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, si è schierato contro l’abbattimento di orsi e lupi previsto dal Trentino. E il governatore del Veneto Luca Zaia ha fermato l’iniziativa di 12 consiglieri regionali della Lega Nord e Lista Zaia (la sua!), che avevano depositato il 6 luglio scorso un progetto di legge sull’esempio delle Province autonome di Trento e Bolzano, per il ricorso alla cattura e uccisione di lupi e orsi.
Inaspettatamente perché da sempre la Lega è stata a favore dei cacciatori e delle tradizioni locali, anche negli aspetti peggiori, molti ricorderanno, qualche anno fa, il minacciato banchetto a base di carne d’orso. Cosa illegale in Italia, e dunque non si fece, ma è uno dei segni di una “cultura” localista appoggiata da questo partito, spesso identitaria e contraria allo Stato nazionale e alle sue leggi.
Invece le cose stanno andando diversamente e persino Matteo Salvini nel suo profilo facebook ha messo il ritratto di una gatta bianca e rossa scrivendo: «L’hanno chiamata Elsa, la nuova mascotte della Polizia di Napoli-Fuorigrotta era stata abbandonata in tangenziale e rischiava di morire. È stata salvata da una pattuglia in servizio. Orgoglioso delle donne e degli uomini delle Forze dell’ordine che ci mettono il cuore, in tutto». Ha ricevuto, ovviamente, tantissimi inviti a occuparsi di maltrattamento degli animali e a cambiare la legge al riguardo, inasprendo le pene considerate troppo miti. Molta è la confusione sotto il cielo…

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