venerdì 11 settembre 2020

ISTRUZIONI PER LAVARE IL GATTO

 


1) Preparate un asciugamano ed un phon, riempire leggermente la vasca con acqua tiepida, poi sollevate delicatamente il gattino accarezzandolo amorevolmente e parlandogli con voce infantile. Posizionatelo al centro della vasca e cominciate a bagnare dolcemente il cucciolo partendo dal collo in direzione della coda.

2) Tamponate le vostre ferite sulle braccia. Ri-prendete il gatto da sotto il lavandino e ripetete il punto 1 contenendo le zampette del micio con mano salda ma senza trasmettergli troppa agitazione.

3) Riemergete dalla vasca e asciugatevi. Scendete al piano di sotto e recuperate l’animale dietro l’armadio. Avvolgetelo nella carta da parati che ha strappato dal muro e ripetete il punto 1 avendo l’accortezza, stavolta, di chiudere la porta del bagno.

4) Aprite la porta, chiedete aiuto, raccogliete tutte le dita che trovate e mettetele in un sacco con del ghiaccio. Ora, con scala e bastone, costringete la bestia a scendere dal lampadario e, una volta a mezz’aria, con un colpo deciso spingetelo nella vasca (precedentemente riempita fino all'orlo). Poi con l’aiuto di un mocio strofinatelo energicamente.

5) Rinvenite. Prendetevi due minuti per capire dove siete. Liberatevi dal cavo del phon attorcigliato attorno al vostro collo e fatevi largo tra i cocci fino a trovare una via di uscita. Munitevi di lancia e scudo nel caso la belva fosse ancora nei paraggi. Sigillate porte e finestre e aprite tutti i rubinetti, quindi allagate casa sperando almeno di inumidirlo.

6) Ringraziate i paramedici e scendete dall'ambulanza. Pagate i danni che quell'infame ha procurato al vicinato e stipulate un’assicurazione sulla vita prima di andare a riprenderlo al gattile.

7) Chiedetegli scusa e veneratelo mentre si lecca via l’odore della vostra inferiorità.

mercoledì 9 settembre 2020

PENSIERI DI UNA VOLONTARIA



Troppa gente è superficiale con gli animali e con noi volontari.

Non capisce quanto dolore proviamo e quanta fatica facciamo, le speranze che nutriamo.

È convinta di sapere tutto, ma non sa proprio nulla perché non prova sulla propria pelle nemmeno una minima parte della nostra "non" vita di sacrifici e di aspettative troppo spesso tradite.

"Oggi più che mai, perché non va sempre bene, perché quando ti ritrovi tra le mani, il sangue di quella creatura alla quale avevi promesso una vita stupenda e le lacrime si mischiano e lavano via quel sangue, prima di riporlo in un buco di terra fredda, abbiate rispetto.... Perché un pezzo del suo cuore sarà li con lui a fargli compagnia, in quella coccola che non avrà mai più... ABBIATE RISPETTO❤️🐾

PENSIERI DI UNA VOLONTARIA:

Quando adottate un animale da una volontaria, che magari l'ha tenuto in stallo a casa sua o comunque se n'è occupata direttamente, portate rispetto.

Portate rispetto per tutto ciò che c'è dietro a quell'animale che vi viene consegnato con gli occhi lucidi e la voce tremante, e portate rispetto per tutto ciò che quell'animale significa e rappresenta.

Quell'animale rappresenta la rabbia, tanta, tantissima rabbia.

Perché un animale a cui un volontario cerca casa ha sempre dietro un abbandono, e l'abbandono è ciò che il volontario cerca ma è ciò che teme di più, è ciò che cerca di combattere, quasi sempre invano, perché per uno che ne salvi mille ce ne sono ancora da salvare e tu cerchi di arrivare dappertutto e non ce la fai...

perché ancora le persone pensano che la sterilizzazione la castrazione sia contro natura...

e arriva un momento che sei obbligata a dire di NO perché ne hai anche dentro le mutande e pur sapendo che non potevi farcela ti senti comunque una merda...

Quell'animale rappresenta la sofferenza, il timore che se malato o troppo piccino non ce la faccia nonostante ci si metta tutto l'impegno e la volontà del mondo.

Quell'animale rappresenta la paura, il terrore di non farcela a pagare veterinario, pappe buone per tutti, latte in polvere, sverminazioni, antiparassitari, vaccini e chip, l'angoscia del dover chiedere e chiedere e l'umiliazione del doverlo fare, perché non bastano uno, due, mille stipendi, non bastano mai nonostante ci si metta tutto ciò che si ha e anche oltre...

e quando chiedi il rimborso veterinario, ti senti dire che gli stai vendendo l'animale.

La paura del non riuscire a trovare casa a tutti, la paura di aver sbagliato a valutare quelle persone che l'hanno richiesto in adozione, di non avere valutato tutti i pro e i contro, di non essere stata sufficientemente chiara nello spiegargli cosa e come devono fare. Perché tu ci hai perso i giorni, le notti, il sonno per fare che stessero bene, che crescessero sani e felici nonostante tu potessi dare loro solo un surrogato di casa...

In ogni animale che portate a casa c'è un pezzo della volontaria che ve l'ha affidato, che è vero, non è stata obbligata da nessuno, è stata una scelta la sua, uno stile di vita che potrebbe abbandonare in qualunque momento se non riuscisse più ad andare avanti...ed è proprio qui che vi sbagliate. Perché qualunque volontaria che opera da qualche anno vi avrà detto almeno una volta nella disperazione "Io adesso mollo, non ce la faccio più!"...ma poi non l'ha fatto. Perché farlo è impossibile, perché il senso di colpa è troppo grande già solo all'idea, perché si è sempre mossi da una spinta , da una forza più grande di te, di noi e di tutta la cattiveria del mondo.

Abbiate quindi rispetto per quella parte della propria anima e del proprio cuore che una volontaria vi consegna dandovi in adozione un animale e che sarà sofferente nonostante lei sappia che andrà a stare bene...❤️ 

sabato 1 febbraio 2020

Otis & Clementine’s, la libreria dove è possibile adottare i gattini abbandonati

Presso la Otis & Clementine's Books & Coffee è possibile cercare una buona lettura e sorseggiare un caffè in compagnia di teneri gattini



Ad accomunare molti booklover, oltre ai libri, è la passione per gli animali, in particolare i gatti. Oggi esiste una libreria che combina insieme entrambe queste realtà: parliamo della Otis & Clementine’s Books & Coffee che si trova in Nuova Scozia, Canada. Come raccontato su BoredPanda, la libreria ha adottato un approccio innovativo per convincere le persone a salvare i gattini.


I gattini sono stati portati in libreria dai volontari della South Paw Conservation Nova Scotia, i quali li hanno salvati da situazioni difficili e sperano in questo modo che i clienti della libreria si innamorino dei loro adorabili musetti e li adottino. La presenza dei gattini stessi in libreria in mezzo alla gente è un modo anche per i teneri cuccioli per socializzare ed interagire con le persone. “Tutti i cuccioli entrano ed escono abbastanza rapidamente, man mano che vengono adottati” ha spiegato Ellen Helmke, proprietaria della libreria.


La proprietaria ha ideato questo programma di adozione l’anno scorso dopo essersi resa conto di avere molto spazio inutilizzato nel locale. Da quando l’iniziativa è partita, sono stati adottati oltre 30 gatti. “La gente viene qui appositamente per vedere i gatti, e poi alcune persone girano la libreria per guardare libri e scoprire che ci sono gattini – ha proseguito la proprietaria – Abbiamo un tasso di adozione del cento per cento, il che è fantastico. Sono molto contenta di poter rendere felice i miei clienti, i quali quando vedono un gattino sono sorpresi ed entusiasti di poterlo adottare”.

sabato 21 settembre 2019

La sindrome dell’arca di Noè ovvero l'amore malato per gli animali



La sindrome dell’arca di Noè è una patologia di tipo ossessivo-compulsivo per cui chi ne soffre non può resistere all’impulso irrefrenabile di avere sempre più animali in casa. Possono essere animali di specie diverse (anche se solitamente si tratta di cani o gatti) o della stessa specie, abbandonati, comprati, etc.

In qualunque caso, il criterio fondamentale per dichiarare che una persona soffre di sindrome dell’arca di Noè è il fatto di avere più animali di quanti possa effettivamente accudire nel modo corretto.

Il nome di questa patologia è stato coniato dal National Institute of Health degli Stati Uniti e fa riferimento ad un problema sociale sempre più diffuso. L’origine di questo disturbo non è ben chiara, ma quel che è certo è che in un gran numero di casi le persone iniziano a manifestare manie di “accumulo” a seguito di una perdita importante (morte di un familiare oppure rotture sentimentali).

Il motivo di questo comportamento ha sempre a che vedere con la necessità di proteggere gli animali, senza tenere in considerazione le eventuali conseguenze negative.

Si stima che il 4% della popolazione soffra di sindrome dell’arca di Noè. Le immagini di persone con sindrome da accumulo (spazzatura, oggetti, animali, etc.) evocano in noi sentimenti di solitudine, isolamento e necessità. Basta guardare l’immagine di questo articolo che raffigura una signora circondata da gatti.

In effetti, questo disturbo colpisce con maggiore frequenza le persone adulte e gli anziani che si sentono soli, abbandonati e sono carenti di affetto. Gli animali soddisfano questa necessità di affetto e di legame perché offrono compagnia e amore.

Quel che è certo è che nel 25% dei casi c’è uno scompenso psichico di tipo ossessivo-compulsivo che, in qualche modo, riflette un significativo deterioramento sociale e/o personale. La comorbilità (cioè la presenza simultanea di diverse patologie in uno stesso individuo) con disturbi dell’umore indica che è necessaria una valutazione corretta ed esauriente per distinguere le diverse malattie.

Una volta diagnosticato il disturbo da accumulo e circoscritto il problema, si raccomanda un trattamento adeguato, sia a livello di terapia psicologica individuale sia a livello farmacologico, per garantire una prognosi favorevole.



Normalmente, questa sindrome di solito si verifica in individui che hanno una sensazione piuttosto elevata di solitudine e di qualsiasi livello socioeconomico. Di solito, di solito sono persone anziane senza famiglia o social network di alcun tipo.

L'individuo di solito crede di salvare le vite di questi animali e, a causa di ciò, continua a raccogliere, portando a casa e accumulando un gran numero di animali, in opposizione a separarsi da uno di essi, anche in caso di gravi malattie dell'animale. arrivato per dare casi in cui l'individuo ha rifiutato di separarsi dal cadavere dell'animale stesso).

Occasionalmente, può essere associato a disturbi psicotici, disturbi da dipendenza, nevrosi, disturbi depressivi o disturbi della personalità, come disturbi borderline o maniaco-depressivi.

Possono anche essere trovati in persone con sindrome di Noé, malattie legate all'età come demenza, Alzheimer o ADHD.

Il disturbo più comune nelle persone affette da questa sindrome è il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). La percentuale di pazienti con DOC che allo stesso tempo ha accumulato compulsivamente gli animali era, secondo uno studio di Saxena et al., Tra il 18 e il 40%.

Un ridotto metabolismo del glucosio è stato trovato nella corteccia cingolata posteriore di coloro affetti dalla sindrome di Noé. Rispetto ai pazienti OCD senza accaparramento compulsivo (n = 33), i collettori compulsivi avevano anche ridotto il metabolismo del glucosio nella corteccia prefrontale dorsolaterale.

il disturbo ossessivo è tipico dei perfezionisti, molto esigenti, che soffrono di attacchi d'ansia se non fanno ciò che pensano sia giusto e sono spesso sovraccarichi di pensieri ricorrenti e indomabili. Il comportamento di accumulo sarebbe uno dei riti ripetitivi che non possono evitare.

D'altra parte, puoi anche dare un disordine all'interno dello spettro delle delusioni e delle allucinazioni. Questa è una grave condizione psichiatrica che colloca l'individuo in uno stato fuori dalla realtà, senza vedere lo stato degli animali e l'ambiente in cui vivono, negando la sofferenza degli animali e il loro stesso disagio. Ignorando odori, parassiti, mancanza di igiene, ecc ...

Finalmente, nel disturbi affettivi, c'è un modello alterato nelle relazioni di affetto e attaccamento, probabilmente iniziate nell'infanzia. Resta inteso che sono persone con problemi nelle relazioni personali e che hanno difficoltà a socializzare. Il fatto che essi accumulino gli animali denota compulsivamente una mancanza di abilità sociali in cui è più facile per loro relazionarsi agli animali che agli umani.

La malattia porta il paziente ad isolarsi socialmente e ad abbandonarsi, al punto che possono soffrire problemi di salute derivati ​​dall'ambiente folle e trascurato in cui vivono.Possono anche avere un comportamento aggressivo se cercano di affrontare la situazione, dato che non accettano aiuto o non riconoscono la loro situazione.

Oltre alle conseguenze sulla salute delle persone colpite, non dimenticare le conseguenze dirette sugli animali stessi, a causa della mancanza di cure minime, controlli medici, cibo e igiene.

Ciò può portare gli animali a situazioni di grave malnutrizione o gravi malattie (infestazione da parassiti, disidratazione o malnutrizione, ecc.). Gli animali spesso sviluppano problemi comportamentali come aggressività o paura eccessiva, a causa della mancanza di socialità e dello stress permanente che implica vivere in queste condizioni.

I ricercatori ritengono che questo disturbo abbia implicazioni in "salute mentale, benessere degli animali e salute pubblica" e, pertanto, hanno affermato che "riconoscere la loro presenza nella nostra società è il primo passo per essere in grado di identificare e individuare i casi precocemente e affrontare di più efficientemente possibile. "

Scienziati del Ospedale del Mar Istituto di ricerca medica (IMIM) hanno pubblicato sulla rivista Benessere degli animali il primo studio in Spagna e uno dei primi in Europa che fornisce dati su questo disturbo che è ancora poco conosciuto e che ha conseguenze molto negative sia per la salute delle persone che ne soffrono sia per quella degli animali.

Questi dati sono stati ottenuti in uno studio retrospettivo in cui sono state ottenute 24 segnalazioni su vari casi riguardanti 27 persone che avevano accumulato fino a più di migliaia di cani e gatti. Grazie a questo studio, si è concluso che la maggior parte delle persone affette da Sindrome di Noe erano anziane o anziane indipendentemente dal fatto che fossero uomini o donne, socialmente isolati, con una tendenza ad avere una media di 50 animali nella loro casa. che apparteneva a una singola specie per un periodo superiore a cinque anni. Questi animali erano nella maggior parte dei casi in cattive condizioni fisiche (ferite, malattie avanzate e parassiti tra gli altri).

Questo è stato il lavoro pioneristico che l'IMIM, insieme ai protettori degli animali hanno fatto su questa sindrome in Europa. Ciò ha portato al loro essere in grado di avere un contatto più diretto con vari casi della malattia e di essere consapevoli dell'importanza che esso comporta e della sua frequenza.

Sia l'IMIM che i protettori degli animali che avevano collaborato, essendo a conoscenza dei problemi e della frequenza di questa malattia, contattarono l'Associazione Nazionale degli Amici degli Animali (ANAA) e decisero di analizzare tutti i casi che avevano raccolto in Tutti quegli anni di ricerca mi hanno portato a creare un questionario per i tecnici che avevano partecipato a queste indagini.

In precedenza, gli studi erano stati condotti sul disordine negli Stati Uniti, in Canada e in Australia, tuttavia, per l'Europa, come ho detto prima, questo studio era un pioniere. Tutto questo lavoro di ricerca ha prodotto una consapevolezza dell'importanza della frequenza e con questa importanza e serietà di questo disturbo mentale anche in Europa.

Attualmente, nella maggior parte dei casi il municipio corrispondente rimuove gli animali, ma non viene dato alcun tipo di attenzione alla persona che ne soffre. Poiché la persona che soffre di questa sindrome non accetta il problema e non viene intrapresa alcuna azione in tal senso, dopo un breve periodo finisce con la recidiva.

Il gruppo IMIM sta lavorando con l'amministrazione per creare protocolli di azione multidisciplinari e quando un caso appare, vengono attivati ​​diversi settori come la protezione degli animali, la salute pubblica o il benessere sociale. Questo è il primo lavoro che fornisce dati su questa sindrome in Europa ed è stato reso possibile grazie al rapporto di ricercatori con entità dedicate alla protezione degli animali.

Per poter affrontare questo disturbo da una prospettiva completa e multidisciplinare, il trattamento deve consistere sia di terapia psicologica che di trattamento farmacologico. Questo trattamento è di solito duraturo (mai meno di un anno), ea volte è necessario tenerlo per tutta la vita.

Terapia cognitivo-comportamentale, enfatizzando l'esposizione (per vivere senza tali oggetti) e l'esposizione con la prevenzione della risposta (essendo in grado di esporre oggetti senza doverli raccogliere e accumulare), diminuire l'ansia, ristrutturare i pensieri disfunzionali, ecc. abbastanza efficace

Le terapie si sono concentrate sulla motivazione del paziente, promuovendo l'organizzazione e la ristrutturazione del disturbo, assistendo il terapeuta nei risultati promettenti dello spettacolo domestico.

Tecniche in cui i pazienti possono promuovere una dimostrazione di affetti appropriati, aumentare la loro socializzazione e concentrarsi sulla persona nella situazione reale e nell'ambiente circostante, senza scappare, il che può essere molto utile per la persona.

I veterinari pubblici stanno cercando di persuadere le persone colpite attraverso i colloqui, le multe e la confisca dei loro animali per cambiare il loro comportamento. Negli Stati Uniti, Steketee e Frost, sulla base del modello cognitivo comportamentale dell'accumulazione compulsiva di Frost e Hartl, hanno progettato un ampio programma terapeutico di 26 sessioni.Il trattamento dura sei mesi e include, oltre alle ore di terapia nella prassi o nell'ospedale, alcune sessioni nell'ambiente familiare del paziente.

Farmacologicamente, gli antidepressivi del tipo SSRI (Selective Serotonin Reuptake Inhibitor) spesso non sono stati efficaci. In uno studio su citalopram (antidepressivo e inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina) controllato dal placebo, della durata di 12 settimane con 401 affetti, l'efficacia della terapia era bassa. Al contrario, in uno studio aperto con paroxetina (antidepressivo, inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, SSRI con effetto ansiolitico) con 97 pazienti, la terapia ha avuto successo in un terzo delle persone colpite.

Infine, indicherò i requisiti che l'Accademia per la protezione degli animali ha stabilito che devono essere eseguiti per risolvere il problema:

Le informazioni sulla sindrome di Noè dovrebbero essere distribuite tra circoli specializzati (veterinari, uffici pubblici veterinari, avvocati, psicologi, assistenti sociali).

L'ufficio pubblico veterinario deve avere il diritto di accesso in caso di sospetto di accumulo compulsivo di animali.

È necessario un registro centrale, accessibile a tutti gli uffici pubblici veterinari, in cui è possibile ottenere informazioni sui proprietari di animali domestici che violano la legge sulla protezione degli animali.

Sono necessari ulteriori studi di ricerca psicologica e medica, soprattutto in termini di terapia e profilassi.

Al fine di fornire assistenza a uomini e animali, devono essere create condizioni appropriate affinché le persone colpite ricevano cure da terapisti adeguatamente formati.



domenica 25 agosto 2019

A Istanbul i veterinari viaggiano in bus per curare cani e gatti randagi.


Un servizio di assistenza per gli animali di strada in difficoltà, pagato dal comune e che va in giro per la città, soprattutto in estate, quando il caldo torrido e le cucciolate, rendono la vita degli amici a quattro zampe ancora più impegnativa.

Succede a Istanbul, dove il servizio Vetbus, iniziato qualche mese fa come esperimento, è ormai una realtà consolidata e proprio questa estate è stato fondamentale per accudire cani e gatti. Il principio è molto semplice e l'utilizzo dei social fondamentale.


Tramite l'account Twitter o la pagina Facebook, i veterinari della Istanbul Buyuksehir Belediyesi, la città metropolitana di Istanbul, segnalano dove saranno a operare. A quel punto i cittadini portano da loro animali di strada che non hanno padroni in grado di garantirne la cura. Di solito si fermano in un distretto una settimana, in modo tale che le persone abbiano tutto il tempo di segnalare situazioni di difficoltà o portare gli animali in sofferenza direttamente all'autobus.


Un successo reso possibile da un affetto e un rispetto nei confronti degli amici a quattrozampe da parte della popolazione che è davvero più unico che raro. Cani e gatti, ricevono i trattamenti più disparati, dalle vaccinazioni, alle operazioni più complesse. Oltre a una bella dose di coccole.


Il lavoro non manca proprio. Sul loro account Twitter, i veterinari della IBB hanno fatto sapere che dal 5 al 18 agosto, il Vetbus ha eseguito 5.091 operazioni, interventi chirurgici e trattamenti meno complessi, 1.161 vaccinazioni, 1.035 installazioni di microchip e 356 sterilizzazioni. Numeri da record per una città nota in tutto il mondo per il suo amore per gli animali.

FONTE