giovedì 16 maggio 2019

Le considerazioni amare del periodo delle nascite e non solo.




Come ogni anno arriva il periodo delle nascite e come sempre arrivano gli animalisti del dopopranzo, o come si usa ora gli animalisti da tastiera. 


Come direbbe il buon Piero Angela l'animalista da tastiera è colui che difficilmente muove un dito in favore di un animale in difficoltà (scusa classiche: allergia, numero imprecisato di cani, donna incinta, marito/moglie/figlio allergico/contrario, lavoro da 25 ore al giorno, mancanza di spazio… quest'ultima è carina perché tenendo conto le dimensioni di un gatto evidentemente vivono in spazi monodimensionali) , insomma appena questa interessante specie di animalista vede o sente di qualche gattino in difficoltà subito contatta qualche associazione animalista (fatta di volontari…) chiedendo aiuto e usando la parola magica "DOVETE!!!" perché altrimenti siete "VOI" i mostri che sta facendo morire il cucciolo di turno. 


Il problema è che il "dovete" non è cedibile come un assegno a vuoto ma bensì è a carico di chi per primo nota l'emergenza che può girarsi dall'altra parte (ognuno ha la sua coscienza e può giustificarsi come vuole) oppure dimostrare carattere soccorrere immediatamente l'animale in pericolo e dopo vedere di trovare aiuto più specialistico o cercare una collocazione.

Noi da parte nostra continuiamo a fare il possibile e a volte l'impossibile per salvare tutti i gatti che troviamo e che ci vengono segnalati, ovviamente dando la precedenza a quegli animali che sono da soli e che nessuno ha preso in stallo e che quindi finirebbero morti di stenti o uccisi dalle auto o dagli stessi esseri umani che spesso amano lasciare bocconi avvelenati in giro. 


Eppure non basta e allora affittiamo gabbie trappola per i gatti più difficili, affittiamo gabbioni per le cucciolate più numerose…eppure non basta.


Siamo noi degli specialisti? 


Forse ci scambiano per un servizio pubblico? 


O siamo veterinari?


Niente di tutto questo, siamo degli esseri umani, con lavoro o senza, con famiglia o senza, che hanno deciso di dedicare un periodo della loro esistenza per salvaguardare i gatti randagi che l'indifferenza comunale/regionale/statale lascia alla loro sorte.


Eppure veniamo tutte le volte scambiati per "esperti salvatori stipendiati da una entità misteriosa che DEVONO agire" , esempio recente un gatto adulto abbandonato a Valverde (ridente paesello in provincia di Catania) , in quel caso ci sono arrivate segnalazioni su segnalazioni (e nessuno poteva catturare la feroce tigre, la si poteva guardare solo da lontano….) , una nostra volontaria si reca sul posto e di santa pazienza contatta i vigili urbani del ridente paesello, i quali affermano di non poter fare nulla in quanto non hanno il soccorso veterinario e il comune non si assume le spese di eventuali cure del gatto. 


Eccoci qui arrivati al punto, il comune non si assume le spese mediche, i randagi sono proprietà del comune eppure… quindi tra gli animalisti da tastiera e comuni distratti e in povertà (facciamo una colletta per il comune di Valverde? Oltre il gatto salviamo anche il comune….) , chi agisce?

I volontari , che riescono a catturare la feroce tigre (un povero gatto malconcio e buono) e iniziano a curarlo sostenendo spese di notevole entità nella speranza di dargli una vita (quel che rimane) decente. 


Ecco magari chi quando si vota si potrebbe valutare a chi si sta dando il voto, ma questo è un discorso lungo complesso e che sicuramente tirerebbe in ballo il classico scarica barile, dando la colpa alla regione, allo stato, al fato e chissà a chi.


Tornando al problema principale, altra situazione interessante, via Umberto , Catania, zona centralissima piena di negozi, a meno di 1 km dal comune di Catania, un gatto in un automobile non riesce a uscire, la procedura vuole (dato che i randagi sono sempre proprietà del comune) che si chiami i vigili urbani che cercheranno il proprietario dell’automobile e se fosse irreperibile, i vigili del fuoco che provvedano a far uscire il gatto illeso dall’auto o se non è possibile a forzare il cofano per farlo uscire. Ebbene ancora una volta, sia i vigili urbani sia i vigili del fuoco, fatta la passeggiatina constatato che il gatto era nell’auto hanno preferito non fare nulla. E ancora una volta una nostra volontaria è rimasta li fino alle 21, sperando e cercando di fare uscire il gatto e alla fine per disperazione, lasciando un biglietto sull’auto avvisando il proprietario della situazione.


Tutto ciò a quale conclusione ci porta?


Semplice, la gente sia stipendiata che non, delega agli altri, che di cuore tengono realmente a l’integrità degli animali, doveri e compiti che semplicemente non sono di loro competenza ne possono fare (immaginate se un volontario forzasse il vano motore di un auto o se dicesse a un veterinario: il conto lo porta al sindaco). 


Lungi dal voler essere polemico dato che qui si parla di vite, forse di serie B per qualcuno, ma sempre vite, sarebbe il caso che tante persone avessero la spina dorsale e il carattere di prendersi qualche responsabilità e darsi da fare, sia quando si vedono le cose, sia quando si deve decidere chi ci amministra.


E soprattutto la risposta per tutti è:  sterilizzare.


Alberto. 

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