Come ogni
anno arriva il periodo delle nascite e come sempre arrivano gli animalisti del
dopopranzo, o come si usa ora gli animalisti da tastiera.
Come
direbbe il buon Piero Angela l'animalista da tastiera è colui che difficilmente
muove un dito in favore di un animale in difficoltà (scusa classiche: allergia,
numero imprecisato di cani, donna incinta, marito/moglie/figlio
allergico/contrario, lavoro da 25 ore al giorno, mancanza di spazio…
quest'ultima è carina perché tenendo conto le dimensioni di un gatto
evidentemente vivono in spazi monodimensionali) , insomma appena questa
interessante specie di animalista vede o sente di qualche gattino in difficoltà
subito contatta qualche associazione animalista (fatta di volontari…) chiedendo
aiuto e usando la parola magica "DOVETE!!!" perché altrimenti siete
"VOI" i mostri che sta facendo morire il cucciolo di turno.
Il
problema è che il "dovete" non è cedibile come un assegno a vuoto ma
bensì è a carico di chi per primo nota l'emergenza che può girarsi dall'altra
parte (ognuno ha la sua coscienza e può giustificarsi come vuole) oppure
dimostrare carattere soccorrere immediatamente l'animale in pericolo e dopo
vedere di trovare aiuto più specialistico o cercare una collocazione.
Noi da
parte nostra continuiamo a fare il possibile e a volte l'impossibile per
salvare tutti i gatti che troviamo e che ci vengono segnalati, ovviamente dando
la precedenza a quegli animali che sono da soli e che nessuno ha preso in
stallo e che quindi finirebbero morti di stenti o uccisi dalle auto o dagli
stessi esseri umani che spesso amano lasciare bocconi avvelenati in giro.
Eppure
non basta e allora affittiamo gabbie trappola per i gatti più difficili,
affittiamo gabbioni per le cucciolate più numerose…eppure non basta.
Siamo noi
degli specialisti?
Forse ci
scambiano per un servizio pubblico?
O siamo
veterinari?
Niente di
tutto questo, siamo degli esseri umani, con lavoro o senza, con famiglia o
senza, che hanno deciso di dedicare un periodo della loro esistenza per
salvaguardare i gatti randagi che l'indifferenza comunale/regionale/statale
lascia alla loro sorte.
Eppure
veniamo tutte le volte scambiati per "esperti salvatori stipendiati da una
entità misteriosa che DEVONO agire" , esempio recente un gatto adulto
abbandonato a Valverde (ridente paesello in provincia di Catania) , in quel
caso ci sono arrivate segnalazioni su segnalazioni (e nessuno poteva catturare
la feroce tigre, la si poteva guardare solo da lontano….) , una nostra volontaria
si reca sul posto e di santa pazienza contatta i vigili urbani del ridente
paesello, i quali affermano di non poter fare nulla in quanto non hanno il
soccorso veterinario e il comune non si assume le spese di eventuali cure del
gatto.
Eccoci
qui arrivati al punto, il comune non si assume le spese mediche,
i randagi sono proprietà del comune eppure… quindi tra gli animalisti da
tastiera e comuni distratti e in povertà (facciamo una colletta per il comune
di Valverde? Oltre il gatto salviamo anche il comune….) , chi agisce?
I
volontari , che riescono a catturare la feroce tigre (un povero gatto malconcio
e buono) e iniziano a curarlo sostenendo spese di notevole entità nella
speranza di dargli una vita (quel che rimane) decente.
Ecco
magari chi quando si vota si potrebbe valutare a chi si sta dando il voto, ma
questo è un discorso lungo complesso e che sicuramente tirerebbe in ballo il
classico scarica barile, dando la colpa alla regione, allo stato, al fato e
chissà a chi.
Tornando
al problema principale, altra situazione interessante, via Umberto , Catania,
zona centralissima piena di negozi, a meno di 1 km dal comune di Catania, un
gatto in un automobile non riesce a uscire, la procedura vuole (dato che i
randagi sono sempre proprietà del comune) che si chiami i vigili urbani che
cercheranno il proprietario dell’automobile e se fosse irreperibile, i vigili
del fuoco che provvedano a far uscire il gatto illeso dall’auto o se non è
possibile a forzare il cofano per farlo uscire. Ebbene ancora una volta, sia i
vigili urbani sia i vigili del fuoco, fatta la passeggiatina constatato che il
gatto era nell’auto hanno preferito non fare nulla. E ancora una volta una
nostra volontaria è rimasta li fino alle 21, sperando e cercando di fare uscire
il gatto e alla fine per disperazione, lasciando un biglietto sull’auto
avvisando il proprietario della situazione.
Tutto ciò a quale conclusione ci porta?
Semplice,
la gente sia stipendiata che non, delega agli altri, che di cuore tengono
realmente a l’integrità degli animali, doveri e compiti che semplicemente non sono
di loro competenza ne possono fare (immaginate se un volontario forzasse il
vano motore di un auto o se dicesse a un veterinario: il conto lo porta al
sindaco).
Lungi dal
voler essere polemico dato che qui si parla di vite, forse di serie B per
qualcuno, ma sempre vite, sarebbe il caso che tante persone avessero la spina dorsale
e il carattere di prendersi qualche responsabilità e darsi da fare, sia quando
si vedono le cose, sia quando si deve decidere chi ci amministra.
E soprattutto la risposta per tutti è: sterilizzare.
Alberto.
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