domenica 9 giugno 2019

L'abbandono

Che faccia ha l'abbandono?

Si può dare un volto a un gesto?

In realtà si, la faccia dell'abbandono è questa:



Nessun fotomontaggio, nessuna foto presa da internet, queste sono foto fatte subito dopo il ritrovamento davanti al nostro rifugio, uno scatolone forato con dentro due cuccioli. Subito recuperati e immediatamente, messi al sicuro con cibo, acqua, lettiera e cuccia.

Ma tutto questo non è un gesto vile che nasce casualmente, ma ha radici molto profonde e spesso insospettabili, le più comuni sono quelle di cui abbiamo spesso parlato, disinteresse, scarso valore che si da al proprio animale domestico, scarso senso di responsabilità o di buonsenso. Altre sono più profonde e radicate, mascherate appunto di "buonsenso" , ve ne racconto qualcuna che ho dovuto purtroppo leggere: voglio rispettare la natura del gatto e quindi non voglio castrarlo

L'affermazione pare ragionevole vero? 

Parliamone: il gatto non castrato in casa sclera perché va in calore e non può accoppiarsi, può sviluppare forme tumorali ai testicoli, marca la casa (e sfido chiunque a dire che questo non è un problema…) , fugge e rischia di finire investito, azzuffarsi con altri gatti per il territorio contraendo dalle ferite malattie infettive mortali, mette incinte gatte che creeranno altri cuccioli che finiranno randagi per strada.

Altra genialità: i gatti devono vivere all'aperto, ho il giardino e quindi il gatto può stare in casa ma DEVE stare anche in giardino. 

Parliamone: la natura del gatto è sicuramente una natura semidomestica, un gatto può benissimo vivere allo stato selvatico, anche se questo compromette qualità e quantità della vita, ma nel momento in cui si decide di prendersi cura di un gatto, andrebbe fatta una valutazione attenta della situazione. Se il gatto è piccolo NON deve andare in giardino, perché essendo un animale territoriale non ha ancora ben stabilito la sua zona e rischia di perdersi. 
Se il gatto non è sterilizzato NON deve andare in giardino perché cercherà di accoppiarsi, allontanandosi rischiando di perdersi, di venire investito, di restare incinta, di contrarre malattie. 

In ogni caso se un gatto vive il giardino, il giardino deve essere pensato a misura di gatto, dato che il mondo in cui vive il gatto è pensato a misura di uomo, e quindi il giardino deve essere un posto protetto e sicuro, dove il nostro amico di cui siamo RESPONSABILI possa divertirsi e godersi la vita.

Ultima nota: gestire le richieste (le tante richieste) che iniziano con un "ho bisogno" invece di vorrei, per favore, scusate, è uno sforzo notevole, anche perché se le associazioni funzionano è grazie ai volontari ma grazie anche ai sostenitori che non sono (come fa qualcuno) persone da "spremere" ma persone da sensibilizzare e da far agire, quando l'associazione materialmente non può, dal canto suo l'associazione fornisce i mezzi per divulgare gli appelli e le richieste in modo che si raggiunga la più ampia fetta di pubblico, ma il resto spetta a VOI

Il senso dell'essere animalisti, non è quello di "ho visto un gatto, sta male, pensateci voi". E' "ho visto un gatto, sta male, ho chiesto aiuto ai vigili urbani / ho dato aiuto, è al sicuro, mi aiutate a trovargli una casa?" .

E ancora una volta, ecco delle foto che spiegano meglio di tante parole cosa vuol dire fare parte di una associazione che DAVVERO combatte il randagismo sul territorio e si occupa di gatti.





P.S. questi gattini sono in cerca di casa.

Alberto.



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