venerdì 16 marzo 2018

A SOSTEGNO DEI VOLONTARI IN SICILIA.



Spesso ci si trova nell'impossibilità di aiutare un animale ferito o di trovarsi soli di fronte le istituzioni, pur consigliando sempre la presenza di un legale, ecco cosa si può fare in caso di emergenza:


LE ORDINANZE/LINEE GUIDA ASP/CIRCOLARI E QUALSIASI ALTRO PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO CONTENENTE IL DIVIETO AI PRIVATI (associazioni e singoli volontari) DI SOCCORRERE E/O ACCUDIRE ANIMALI IN DIFFICOLTÀ E/O ABBANDONATI SONO ILLEGITTIME, IN QUANTO TALI NULLE AL COSPETTO DEL NOSTRO ORDINAMENTO GIURIDICO.
Io sottoscritta avv. Silvia Felice, del foro di Piacenza, ho predisposto PROTOCOLLO OPERATIVO, di cui potranno avvalersi i volontari siciliani in caso di minaccia di sanzione pecuniaria, da parte degli enti/organi istituzionali, per violazione dei suddetti atti amministrativi illegittimi/nulli.

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI RITROVAMENTO DI ANIMALI ABBANDONATI E/O IN DIFFICOLTÀ
1. Allertare immediatamente polizia municipale e veterinari ASP chiedendo intervento per la messa in sicurezza sia dell'animale sia della pubblica incolumità e regolarità del traffico
2. in caso di inerzia operativa da parte dei suddetti (che rifiutino per qualsiasi motivo il servizio), inviare, a mezzo fax o mail, diffida a Sindaco e Servizio Veterinario ASP con cui si ribadisce il rifiuto di ottemperare al contestato divieto di intervento diretto da parte di privati in favore dei randagi, per non diventare complici di omissioni moralmente e giuridicamente rilevanti, intimando a Sindaco ed ASP di attivarsi nella puntuale applicazione della L. 281/91 e della L.R. 15/2000 con riserva di inoltrare DENUNCIA/ESPOSTO nei confronti dei soggetti istituzionali inadempienti, sottolineando altresì il concomitante obbligo di prevenire rischi per la pubblica sicurezza (di cui la figura del sindaco è diretto responsabile)
3. contestualmente recarsi presso Caserma dei Carabinieri e fare DENUNCIA/ESPOSTO in cui, premessa l'infruttuositá del ricorso agli organi deputati per legge, si chiede che il Procuratore della Repubblica competente per territorio valuti la sussistenza dei reati di "omissioni di atti d'ufficio" ex art. 328 c.p., abbandono di animali ex art. 727 c.p. e/o maltrattamento di animali ex art. 544 ter c.p. a carico dei soggetti allertati e rimasti inattivi. Nel contempo far verbalizzare che, surrogandosi agli enti/organi inerti, verrà prestata assistenza e garantita cura alimentare e sanitaria in favore dell'animale o degli animali abbandonato/i o vagante/i, rilevando i presupposti dello STATO DI NECESSITÀ, quale circostanza che, operando come scriminante penale ex art. 54 c.p., per analogia esclude la irrogabilitá di sanzioni economiche amministrative.
4. Inviare comunicato stampa a emittenti o testate giornalistiche locali per informare la comunità dell'iniziativa, ricordando anche che l' OBBLIGO DI SOCCORSO di animali, previsto dall'art. 189 comma 9 bis Codice della Strada, sottende un principio generale di tutela ed assistenza applicabile in tutti i casi analoghi in cui un animale abbisogni di tutela e salvaguardia.
IN ALLEGATO
TRACCIA PER DIFFIDA A SINDACO E ASP
BOZZA DI DENUNCIA-ESPOSTO

TRACCIA PER DIFFIDA:
Al Sindaco del Comune di__________
via fax al numero_______

Al Dipartimento Prevenzione Veterinaria – Sanità Animale
ASP di______________
via fax al numero__________

OGGETTO diffida ex L.R. n.15 del 03 luglio 2000

Lo/la scrivente, residente in _________, via____________, volontario/a animalista in proprio (oppure iscritto all’associazione___________, con sede in __________, via________________),

premesso che

- in seguito al decreto Assessorato Sanità Regione Sicilia del 03 novembre 2017, in materia di controllo del randagismo, vieterebbero ai privati cittadini di agire in prima persona nonostante l'assoluta mancanza su territorio comunale di strutture in atti citate e previste dalla normativa di settore vigente, con minaccia di irrogazione di sanzioni pecuniarie a carico dei presunti trasgressori;
- tali divieti si pongono in contrasto con la ratio legis di norme di rango superiore, in particolare della L.281/1991 e della L.R. 15/2000, attraverso le quali trova riconoscimento giuridico il principio della tutela degli animali d’affezione, ai quali viene garantito uno status giuridico privilegiato contro maltrattamento, abbandono ed incuria, nonchè obbligo di tracciatura;
- tali divieti, se non affiancati ad un efficiente servizio pubblico di cattura e custodia dei randagi, rilevano come possibili estremi di reato ex artt. 727 e 544 ter c.p., laddove integrino i presupposti dell’abbandono e dell’omessa assistenza nei confronti di randagi, che, oltre ad essere ignorati dalle pubbliche istituzioni inadempienti, risultano privati anche del supporto zoofilo dei volontari;
- tali divieti confliggono con i principi recepiti e sottesi al disposto dell’art. 189 comma 9 bis del Codice della Strada, che, sanzionando l’omissione di soccorso stradale in favore di animali feriti, pone a carico di tutti i cittadini un obbligo di tipo assistenziale extraspecifico, mutuabile in tutti i settori della materia protezionistica;
- tali divieti risultano incompatibili con il principio dello “stato di necessità” che, rilevando come scriminante in materia penale ex art. 54 c.p., a maggior ragione esclude la sanzionabilità amministrativa di condotte ispirate dall’esclusivo intendo di salvare altri dal pericolo attuale ed inevitabile di un danno grave;
- tali divieti, frustrando valori universali come la solidarietà e la beneficenza, violano quelle superiori istanze di giustizia e rifiuto della sofferenza altrui che governano l’esistenza delle comunità evolute e civili;

tanto premesso, lo/la scrivente
intima
alle SS.VV., per quanto di rispettiva competenza, di attivarsi senza ulteriore ritardo ai fini di garantire un efficiente servizio di cattura e ricovero dei randagi, nel pieno rispetto delle norme sopra richiamate, da anni sistematicamente trasgredite e, nel contempo,
dichiara
di non volersi sottrarre ai propri imperativi etici di assistenza e soccorso in favore di animali in persistente stato di abbandono ed incuria da parte delle pubbliche istituzioni inadempienti, contestando, sin d’ora, ogni sanzione pecuniaria eventualmente irrogata, con riserva di formale opposizione nelle competenti sedi.

Con osservanza

Luogo e data Firma

TRACCIA PER ESPOSTO/DENUNCIA

Alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di _____ (si può anche depositare dalle forze dell'ordine -Polizia, Carabinieri,..)

ESPOSTO-DENUNCIA

Il/la sottoscritta___________, nato/a a_________, il____, residente in __________, via/loc._____________, n._,

ESPONE

- in data____, alle ore__, l’esponente si trovava in località__________, via_________, (SPIEGARE I MOTIVI, ad esempio “a seguito di segnalazione di presenza di randagi/feriti/abbandonati, - meglio precisare anche i nomi e i recapiti dei segnalanti - oppure per monitorare randagi accuditi da tempo, oppure per visione diretta, ecc.);
- riscontrata la presenza di cani vaganti/abbandonati/ feriti (PRECISARE NUMERO DI INDIVIDUI, RAZZA, SESSO, PRESUMIBILE ETA’, SE STANZIALI O MENO, segni particolari, di cui sarebbe ottimale allegare fotografia o filmati ), i quali versano nelle seguenti condizioni (PRECISARE LE APPARENTI CONDIZIONI DI SALUTE SIA FISICA CHE PSICHICA, INDOLE NONCHE’ LA CAPACITA’ DI RELAZIONARSI CON L’UMANO) , l’esponente, in ossequio a precisi imperativi morali e giuridici di solidarietà ed assistenza nei confronti di animali in difficoltà/bisognosi e per la sicurezza pubblica, si prodigava in tal senso;
- senonchè, nella veste di volontario/a che opera in ambito di protezione degli animali (PRECISARE SE A TITOLO PERSONALE OPPURE QUALE MEMBRO DI ASSOCIAZIONE), risulta allo/a scrivente ora preclusa la possibilità di soccorrere ed accudire direttamente cani e gatti abbandonati e/o vaganti sul territorio, dopo l’entrata in vigore, in materia di controllo del randagismo, di divieti imposti dalla pubblica amministrazione in ottemperanza al decreto promulgato da Assessorato Sanità della Regione Sicilia in data 3 novembre 2017;
- ed invero, in base ai precetti del richiamato decreto assessoriale e della L.R. 15/2000, responsabili della tutela di cani e gatti vaganti sul territorio sono il Sindaco ed il Servizio Veterinario delle ASP territorialmente competenti; ragion per cui l’esponente allertava della presenza di randagi, nelle condizioni sopra descritte, le seguenti autorità : (PRECISARE DI QUALI ENTI SIANO STATO SOLLECITATO INTERVENTO, a quale recapiti, in quale orario, ricevendo quali risposte , e, se registrate, allegare registrazioni), che di fatto non provvedevano alla messa in sicurezza né degli animali segnalati né della pubblica incolumità contro il rischio di sinistri (PRECISARE EVENTUALI DETTAGLI tipo, quanto si sia aspettato per l'intervento o se non ci sono stati interventi);
- a fronte dell’assoluto immobilismo istituzionale, incapace di garantire la tutela dei randagi attraverso il servizio di recupero e custodia imposto dalla richiamata normativa, l’esponente provvedeva ad inviare formale diffida al Sindaco di_________ ed al Servizio Veterinario dell’ASP di___________, al fine di intimare loro il ripristino della legalità, prendendosi in carico gli animali segnalati, ed al contempo di comunicare loro la personale intenzione di prestare soccorso, curare e somministrare cibo ed acqua a cani e gatti in stato di bisogno, disattendendo i divieti ritenuti illegittimi (ALLEGARE COPIA DELLA DIFFIDA INVIATA A SINDACO E ASP).
Tanto premesso, l’esponente, come sopra generalizzato, insta affinché l’Autorità Giudiziaria accerti eventuali responsabilità penali a carico dei soggetti deputati, ciascuno nell’ambito della propria competenza funzionale, all’attuazione della L. 281/91 e della L.R. 15/2000, ravvisandosi nei fatti sopra esposti gli estremi dei reati di cui agli art. 328 c.p. (omissione di atti d’ufficio), 727 c.p. (abbandono di animali), art. 544 ter c.p. (maltrattamento di animali), art. 340 c.p. (interruzione di pubblico servizio) in capo al Sindaco di _______, al Direttore del Dipartimento Prevenzione Veterinaria - Sanità Animale della ASP di _________ e di tutti gli altri soggetti corresponsabili per violazione di obblighi di servizio.
Si indicano come testimoni i signori (INDICARE NOMINATIVO DI EVENTUALI TESTIMONI DEI FATTI).
Si allega il seguente materiale video/fotografico (ALLEGARE CHIAVETTA CON DOCUMENTAZIONE VIDEO O FOTOGRAFICA DEI RANDAGI SEGNALATI).
Con osservanza

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