mercoledì 28 marzo 2018

Francia, legge unica per gli animali «Creature che provano affetti»


Mille pagine che raccolgono tutta la legislazione sino a oggi esistente sugli animali. Dai cuccioli domestici a quelli di grande taglia. Il testo, pubblicato il 22 marzo scorso in Francia (dalle edizioni LexisNexis), è stato redatto da un team di specialisti del diritto animale e dalla Fondation 30million d’amis, creata nel 1995 da Jean-Pierre Hutin, impegnata nel combattere tutte le forme di sofferenza animale. Come spiegaa  Le Monde, per la prima volta in Europa «sono state messe insieme, in un unico documento, tutte le leggi - decreti, regolamenti e direttive - derivanti da sette codici ufficiali (civile, penale, ambientale, etc...), e le decisioni di giurisprudenza più significative che riguardano gli animali domestici, il bestiame o le specie selvagge», ha spiegato Jean-Pierre Marguénaud, professore presso l'Università di Limoges, che ha co-diretto con Jacques Leroy (Università di Orleans) il lavoro. Il risultato è un codice privato che non crea una nuova legislazione, ma consolida quella esistente e fornisce uno strumento utile per chi si occupa della tutela del benessere degli animali.

Il testo, destinato principalmente a magistrati, avvocati, veterinari e insegnanti, «dà la possibilità di avere una visione generale della tematica», ha spiegato Reha Hutin, presidente della Fondazione (e moglie del fondatore). Non si tratta di un testo ideologico, ma di un libro di 1.058 pagine, un inventario, «che dietro non ha nessuna lobby. Forse gli animali non avranno gli stessi diritti degli umani, ma potrebbero almeno godere di una protezione speciale. Come quelli selvatici che, se non appartengono a una specie protetta, possono essere uccisi senza che i colpevoli siano perseguiti», ha aggiunto Hutin intervistata da Le Figaro.
'opera riapre il dibattito sul tema della "personalità giuridica" degli animali domestici, da considerare come «creature» in grado di provare affetto per i proprietari ed emozioni (in alcuni casi, sembra davvero mancare loro solo la parola per esprimersi, ndr), e non come semplice proprietà. Il 28 gennaio 2015 proprio il Parlamento francese aveva riconosciuto gli animali come «esseri viventi dotati di sensibilità» dando il via a un progetto di legge per la semplificazione del diritto riguardante gli animali. Il Codice Civile, sino ad allora, li definiva come «beni mobili», mentre il Codice Penale e le leggi locali li riconoscevano da tempo come «esseri sensibili». Lo stesso provvedimento è stato portato avanti a dicembre scorso in Spagna, quando il Parlamento di Madrid ha approvato la modifica del Codice Civile, cancellando la definizione delle «mascotas», gli animali domestici, come beni mobili. Status con il quale sono (ancora) riconosciuti in molti Paesi, contrariamente a quanto previsto dalla normativa europea.

Un animale a cui vengono riconosciute queste capacità non può, quindi, venire sottoposto ad esempio a sperimentazioni. E ancora, come già avviene negli Stati Uniti, può ereditare denaro e, nel caso di incidenti, ai proprietari possono essere riconosciuti risarcimenti per danni emotivi. Non è un caso, quindi, che nel testo si faccia spesso riferimento all'articolo 521-1 del codice penale, che in Francia punisce con due anni di reclusione e una multa di 30mila euro la lesione corporale e gli atti di crudeltà commessi contro animali domestici o in cattività. La strada per il riconoscimento è ancora lunga, ma - conclude Hutin - sono sempre più comuni le condanne alle persone che maltrattano gli animali, cosa eccezionale in passato, come nel caso del 28enne condannato a sei mesi di carcere, nel settembre 2017, a Draguignan, per aver ucciso il gatto Chevelu.

La speranza, in futuro, è che siano numerose le associazioni che si mettono a disposizione per «rappresentare gli animali, aumentando l'efficacia della loro protezione», conclude Marguénaud, lavorando anche nella sensibilizzazione dei giovani nelle scuole.

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